Il corpo umano è formato da diversi sistemi ed apparati: scheletrico, muscolare, nervoso, ormonale… tutti devono poter esprimere il loro potenziale per permetter un allenamento ottimale in vista dell’ottimizzazione della performance.

La “triplice” è lo sport di Endurance per antonomasia, composto dalla successione di nuoto, ciclismo e corsa, necessità un approccio integrato rispetto ad altre discipline.

Il Triathleta, per sua natura, sottopone il proprio sistema muscolo-scheletrico ad un pesante affaticamento: infatti l’attività di endurance può nel tempo creare tensioni e carichi eccessivi che rischiano di accumularsi e dar luogo a infortuni.

Se le strutture muscolari, articolari e scheletriche non vengono riportate a un corretto equilibrio, possono andare incontro a un indebolimento dei tessuti e predispongono a infiammazioni o rotture, anche in parti del corpo lontane dalla manifestazione del problema. L’intervento dell’osteopata in questo ambito ristabilisce un corretto equilibrio tra la varie strutture ossee, al fine di ridare la corretta funzionalità delle varie articolazioni che si erano alterate durante l’attività prolungata di allenamento e/o di gara in modo che la struttura corporea in toto ne possa giovare.

Corro, nuoto e pedalo ormai da tanto tempo. Ho subito diversi infortuni, più o meno gravi, così come ho avuto numerosi pazienti atleti di alto livello e di varie discipline sportive reduci da infortunio. La mia esperienza, prima di paziente e poi di Osteopata, mi porta ad affermare senza ombra di dubbio che prevenire sia meglio di curare. Ecco perché mi sento di suggerire che sia più consigliabile vedere un osteopata quando si sta bene piuttosto che doverci ricorrere a causa di un infortunio. Un trattamento osteopatico “preventivo” ci consente di approcciarci alla nostra attività con il fisico (e di conseguenza anche con la testa) nella sua condizione migliore, così da ridurre il più possibile la possibilità di incorrere in infortuni, soprattutto in quelli cosiddetti da sovraccarico funzionale. Un intervento così generale, ma ovviamente mirato e costruito ad hoc in base alle esigenze del paziente, consente il recupero dai carichi effettuati preparandolo a sostenerne altri in una condizione ottimale.